Recensione: Victoria, a cura di Anna

Spoiler allert

Cari nerd,
vorrei segnalarvi una serie tv di cui un anno fa mi sono letteralmente innamorata: Victoria.
La mia passione per la storia si fa sentire anche sul fronte delle serie tv visto che sono praticamente ossessionata dalle serie televisive di genere storico e biografico, in particolare quando i protagonisti fanno parte di una famiglia reale e, come in questo caso, sono regine.
Una menzione particolare la meritano queste serie tv, soprattutto se vi piace il genere: Versailles, I Tudors - scandali a corte, I Borgia, I Medici, Roma, Vikings e The Crown.


Sono tutte meravigliose, ma ora focalizziamo la nostra attenzione su Victoria.

Victoria è una serie televisiva britannica creata e principalmente scritta da Daisy Goodwin, trasmessa nel Regno Unito il 28 agosto 2016 su ITV. In Italia viene trasmessa in chiaro il 17 dicembre 2017 su Canale 5. La serie è stata rinnovata fino alla sua terza stagione, la cui premiere si è svolta quest'anno, lo scorso 13 gennaio.


La prima stagione si apre con la morte di Guglielmo IV e la proclamazione di Victoria come regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Sappiamo oggi che la durata del regno della regina Victoria è il secondo più lungo del Regno Unito, superato solo dall'attuale regina Elisabetta II, e che tutto il periodo in cui ella regnò, dal 1837 al 1901, viene chiamato Età Vittoriana (o Victorian Age in inglese). La serie televisiva ci suggerisce che la giovinezza e l'adolescenza di Victoria sono stati dei periodi oppressi dalla solitudine a causa del volere della madre, la principessa tedesca Vittoria di Sassonia Coburgo-Saalfeld e dell'amico di quest'ultima, Sir John Conroy, di tenere la figlia in isolamento al palazzo di Kensington. La scelta della madre di tenere la giovane erede al trono lontana dalla corte dello zio è stata probabilmente una scelta dettata dalla paura, ma la conseguenza è stata quella di allontanare la figlia. Difatti la giovane regina mostrerà subito la sua vena ribelle nei confronti di coloro che l'hanno tenuta prigioniera, ma anche il suo disprezzo. Sentimento che, nei confronti della madre, si allevierà solo molto tempo dopo.


Victoria è un esempio da seguire per ogni ragazza (o quasi sempre, almeno). La regina è desiderosa di avere la sua indipendenza, è innamorata del suo Paese e non le manca la forza di lottare contro coloro che minano la sua autorità solo perché è una donna, solo perché il suo è il gentil sesso. Victoria dimostra invece di meritare la corona, è caparbia e agisce con astuzia, ma anche con bontà e fiducia nei confronti di un popolo che cambia troppo spesso opinione.
Dopo essersi stabilita definitivamente a Buckingham House, chiamata dalla regina stessa Buckingham Palace, le sue più fidate guide saranno la sua ex governante, ovvero la Baronessa Lehzen e il Primo ministro uscente, Lord Melbourne. Quest'ultimo sarà affettuosamente chiamato dalla regina Lord M. e fra i due nascerà a poco a poco un forte e reciproco legame. Il Primo ministro diventa per la regina il segretario privato, un amico e un confidente, un aiuto indispensabile non solo per le effettive ragioni politiche dovute al suo ruolo, ma anche per la spalla che rappresenta per lei all'interno della corte. Verrà sempre informato dalla sua regina quando questa prenderà una scelta, perfino quella che cambierà il loro rapporto per sempre.


Colui che sostituirà sia la Baronessa Lehzen che Lord Melbourne, sarà Albert. Il meraviglioso stupendo principe tedesco, nonché cugino di primo grado di Victoria, Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha.
Lui diverrà il marito e il principe consorte della regina dopo la proposta di matrimonio di quest'ultima e la loro famiglia si allargherà fino ad avere ben nove figli. La serie televisiva è molto romanzata riguardo l'incontro tra i due cugini, ma Albert risulterebbe perfetto in ogni caso. A mio parere è uno dei personaggi più interessanti della serie. 
Con un carattere opposto quasi completamente a quello della regina, risalta subito la sua passione per l'arte e per la musica, in particolare la sua bravura nel suonare il pianoforte. Non di poco conto è il suo interesse per l'architettura e la curiosità che lo porta a visitare gli edifici più importanti di Londra, tra cui il Parlamento. Essenziale sarà il suo interesse per la scienza e per il progresso tecnologico che, proprio durante la Victorian Age, avrà una rilevante importanza. Si interesserà anche di dibattiti umanitari, ad esempio la schiavitù, e uno dei suoi discorsi apparirà commovente perfino a chi non vive la medesima situazione.                    
Il suo rapporto con Victoria sarà traballante, teso, finché Albert non sarà capace di trovare il suo posto, di essere accettato dai cittadini inglesi come loro principe e di non essere visto solo come un tedesco, nel senso negativo del termine. La stessa Victoria imparerà ad accettarlo nella sua vita e ad appoggiarsi a lui, fidarsi in tutti i sensi possibili. Non smetteranno mai di combattere l'uno per l'altra, per i loro diritti. Seppur con opinioni differenti, rimarranno uniti. La loro è una storia d'amore da far venire i brividi, non finisce con il matrimonio, ma forse, al contrario, è proprio in quel momento che inizia. 


Per quanto riguarda gli attori, la regina Victoria è interpretata da Jenna Coleman, mentre il principe Albert è Tom Hughes e pare che nella vita reale abbiano una relazione. Cosa chiedere di più?

Un rapporto intenso è quello tra l'affascinante principe Ernest, fratello di Albert, e la Duchessa del Sutherland, dama di compagnia di Victoria. Altri fra i personaggi principali e ricorrenti sono la misteriosa guardarobiera della regina, Miss Skerrett, il famoso cuoco dalle origini italiane Charles Francatelli e Lord Alfred Paget, un politico inglese sempre presente nella corte della regina, nonché uno dei miei personaggi secondari preferiti. Tutti gli altri sono da scoprire!

L'età Vittoriana è rappresentata magnificamente, sia per quanto riguarda gli abiti sia per le ambientazioni. I problemi che affliggevano quegli anni vengono citati e affrontati, facendo riferimenti anche di carattere bellico ed economico, riportando anche le prime azioni mosse dai Cartisti. Con particolare attenzione è inoltre affrontata la politica e gli affari esteri, l'appoggio che il Primo ministro necessita dalla regina per andare a formare il governo, la differenza e le discordie tra i partiti Whig e Tory e i dibattiti tra questi in Parlamento. Albert parla perfino di Charles Dickens!

Spero che la mia opinione sia stata interessante e che vi abbia intrigati tanto da andare a dare una sbirciatina al primo episodio (e magari anche agli altri).
Grazie per la vostra attenzione nerd!

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