Recensione: Brucia di Salvatore Improta - a cura di Caty



TRAMA:
Gioia è una scrittrice irrequieta, a tratti nichilista e impulsiva, gira per i bar con la sua Moleskine nera da cui non si separa mai e cerca tra le persone che incontra i volti dei personaggi delle storie che annota sul suo taccuino. In questo modo incrocia un misterioso ragazzo dagli occhi profondi: diventerà lo spunto per il personaggio di Pier, un giovane uomo che cerca di combattere un male che piano piano consuma la sua esistenza, annebbiando il suo passato.
Il ragazzo dagli occhi intensi è Andrea: anche lui giovane scrittore che si divide tra università, lavoretti e le irrinunciabili sessioni al computer, in cui dà vita alle storie che si dipanano nella sua testa. Sensibile, un po’ masochista e un po’ strafottente, curioso fino all’ossessione e creativo, Andrea scrive di Roberta, donna alla ricerca di se stessa che rimane sconvolta a seguito di un’inquietante scoperta…
I capitoli dedicati ad Andrea e alla sua storia si alternano in modo irregolare a quelli dedicati a Gioia e al suo racconto, fino a quando i destini dei due ragazzi non si incrociano fatalmente, scompigliando le pagine della loro esistenza.



Recensione:
"Brucia" è la storia di due anime, un uomo e una donna, legate da quel filo sottile che è in grado di regalare la scrittura. Entrambi molto silenziosi e desiderosi di descrivere il mondo e le persone in ogni piccolo dettaglio.
"Brucia" è la storia di Andrea e di Gioia, che si innamorano prima di sé stessi, poi della scrittura e infine l'uno dell'altra. Il loro incontro, quasi casuale, ha permesso a entrambi di comprendersi nel profondo attraverso la scrittura, che è stata soprattutto per Andrea ancora di salvataggio.
"Ma la scrittura mi ha salvato". È stato il collante dei miei calcinacci"
"Brucia" è, infatti, un elogio alla scrittura che salva, aiuta, ci incoraggia quando tutto intorno è cupo, difficile da superare. Ho apprezzato molto questo lato del romanzo, ma lo stile dell'autore non è adatto alle mie corde. È uno stile a tratti confusionario che alle volte mi ha lasciato con il fiato sospeso e con la voglia di voler capire meglio lo svolgimento di alcuni passaggi. Inoltre ho notato, durante la lettura, molti errori di battitura senza i quali il romanzo sarebbe stato sicuramente più fluido alla lettura.
Nonostante queste piccole delusioni, mi sento di dare un'opportunità a questo romanzo e all'autore ancora emergente dandogli così 2,5/5.

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