Recensione: “The Umbrella Academy: Serie Netflix.” - a cura di Sun


Il 15 febbraio Netflix ha distribuito internazionalmente la serie originale: The Umbrella Academy, tratta dall’omonimo fumetto di Gerard Way, già famoso per essere il membro fondatore dei: My Chemical Romance. Nasce tutto nel 2007 quando la casa editrice Dark House Comics decide di produrre i volumi in programma da Way, in tutto 8, partendo proprio dal primo: Apocalypse Suite, pubblicato nel 2008. E’ proprio da questo volume che nasce la prima stagione della serie. Ad oggi sono stati prodotti solo i primi tre volumi, l’ultimo sarà in arrivo in Italia quest’anno.



Tutto ruota intorno ad una stramba famiglia messa assieme da Sir Reginald Hargreeves, che nel 1989 quando 43 donne in tutto il mondo partoriscono senza esser mai state incinte fino a quel momento, adotta sette di questi bambini, crescendone sei come supereroi, in quanto posseggono poteri superlativi. Nasce quindi l’Accademia che da il nome alla serie: Umbrella Academy. Il miliardario dà ai bambini numeri anziché nomi, ma alla fine vengono conosciuti anche per i nomi:
Luther, il numero uno, o Spaceboy, non si conosce nel modo specifico il suo potere, ma sappiamo che è quello più legato al padre adottivo, che non abbandona quasi fino alla fine, a differenza degli altri fratelli;
Diego, numero due oppure Kraken, ribelle e problematico, il suo potere consiste nel curvare gli oggetti che lancia, ancor meglio se lame o coltelli;
Allison, numero tre, chiamata anche Voce, in quanto il suo potere consiste nel manipolare le persone ed il loro volere, con la sola voce;
Klaus, numero quattro o Medium, la sua capacità consiste nel comunicare con i fantasmi, ma questo potere e l’orrore causato dall’addestramento ferreo del padre l’hanno portato alla tossicodipendenza;
Numero Cinque che non ha mai avuto altro nome, riesce a saltare attraverso tempo e spazio, è con il suo ritorno che ha inizio tutta la trama, solo che qualcosa va storto e seppur più anziano dei suoi fratelli, appare come un tredicenne;
Ben, numero sei o The Horror, lui è l’unico personaggio di cui si sa veramente poco, in quanto morto giovanissimo, riusciamo a vederlo solo grazie a Klaus, a cui è legato, il suo potere consiste nel possedere e controllare mostri di altre dimensioni che tiene sottopelle;
Vanya, il numero sette, è l’unica tenuta nascosta da Reginald, per motivi che pian piano nel corso della visione verranno spiegati, tenetela ben a mente, perché è la colonna portante di un mistero importante per lo svolgimento della storia.
Con il passare del tempo questa famiglia si disgrega, tornando uniti solo al funerale del padre adottivo.
Dovranno affrontare una minaccia dell’imminente futuro già esplorato da Cinque, riuscirà questa famiglia disfunzionale a combattere e salvare il mondo intero?


Nel cast, troviamo attori diversi fra loro ma che amalgamano perfettamente la storia e il carattere dei personaggi.
La famosissima Ellen Page, interpreta la controversa Vanya Hargreeves. L’ho trovata davvero calzante per questo prodotto, la sua espressione, i suoi modi così pacati che mette in tutti i suoi personaggi l’hanno contraddistinta al meglio, tanto da vestire panni importanti e centrali, per l’interpretazione a lei va un 9 pieno.



L’eccentrico Robert Sheeran interpreta l’altrettanto colorato Klaus Hargreeves. Risulta superlativo in questo personaggio, tanto da farlo piazzare fra i miei preferiti. Coinvolge e si lascia amare dal pubblico che lo prende a cuore fin dalle prime battute. Divertente, e tormentato, il mix perfetto. È un bel 10.

Aidan Gallagher invece con i suoi soli quindici anni, padroneggia in scena come nessun’altro. Interpreta esperienza, anzianità e forza combattiva di un uomo adulto, e lo fa magistralmente seppur giovanissimo, senza lasciarsi intimorire dal cast intorno a lui, sono sicura che dopo la visione completa della serie sarete innamorati di lui. Se possibile a lui va anche la lode.

Ad interpretare uno dei fratelli troviamo anche Tom Hopper, famoso per la sua parte in Game of Thrones, e fra i nemici troviamo la cantante Mary J Blage, una vera forza della natura , magnifica anche nella recitazione.

La serie affronta temi svariati, e importanti, e pone tante domande, ma senza perdere lo stampo pop che adorna tutto. Anche scenografia e fotografia abbondano di riferimenti alla cultura pop, e si lasciano trasportare dall’onda Marvel e Dc, ma affrontandola con i piedi ben piantati a terra, tanto da farlo apparire più vicino a noi. Ho apprezzato la scelta coloristica e sonora profondamente consona al contesto, quest’ultima ha un’importanza chiave tanto da farvi sentire parte del contesto, della storia e dell’azione, quindi il risultato è ricercato e molto piacevole.


Sinceramente non so se i produttori della serie si siano attenuti al fumetto, in quanto non ho mai avuto occasione di leggerlo, ma a questo rimedierò sicuramente a breve.
La pubblicazione italiana del fumetto è a cura di Bao Publishing.

VOTO 5/5
Tempo di visione: un giorno circa
10 Episodi di un'ora circa.

E voi avete visto la serie? Letto il fumetto? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commento!

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